I 10 Do’s & Don’ts per il servizio e la conservazione

Sulle tavole italiane il vino non manca (quasi) mai – siamo sicuri di saper conservare e servire ogni bottiglia nel modo più adatto al suo contenuto? Alcuni dei consigli di base sono forse scontati, ma siccome non si può nemmeno pretendere che anche chi beve abitualmente sia così ferrato in materia da non incappare di tanto in tanto in qualche errorino, ecco un rapido riassunto delle 10 cosa da fare o da evitare per conservare e servire al meglio le nostre preziose bottiglie.

Dos

  • Conservare in un luogo adatto
    La temperatura ideale per una corretta conservazione a lungo termine è tra i 10 e i 15°C, in luogo calmo, asciutto e buio. Il posto peggiore? La cucina, con i suoi frequenti sbalzi termici. Meglio evitare anche di tenere per troppo tempo una bottiglia in frigo: se il tappo è di sughero, rischia di irrigidirsi, permettendo all’aria di entrare in contatto con il vino.

  • Servire a temperatura ambiente
    Un cliché per quanto riguarda la maggior parte dei vini rossi, ma raramente si pensa al fatto che spesso al giorno d’oggi la temperatura di una stanza non è naturale, ma influenzata da un riscaldamento o da una climatizzazione eccessivi per un vino. Se siete freddolosi o patite il caldo, date prima un’occhiata al termometro e poi agite nel modo migliore per portare la vostra bottiglia alla temperatura migliore per il consumo. Come?

  • Qualche grado in più
    Se volete riscaldate il vino, fatelo in modo lento e graduale. Il modo migliore è prelevare la bottiglia dal luogo fresco di conservazione in tempo utile e, se necessario, tenere la coppa del bicchiere tra le mani quando questo è già in tavola.

  • Qualche grado in meno
    Per mantenere fresco un bianco, uno spumante o, in misura minore, uno rosato o un rosso leggero, usate una glacette riempita per tre quarti con parti uguali di ghiaccio e acqua: se usate solo ghiaccio, il vino si raffredderà molto più lentamente, in quanto l’aria tra i cubetti funge da isolante, mentre l’acqua aiuta a disperdere il calore della bottiglia facendo sciogliere il ghiaccio.

  • Parola d’ordine: trasparenza
    Fatto trenta, fate trentuno: dopo aver conservato con cura la vostra bottiglia e averla portata in tavola nel migliore dei modi, non rovinate la degustazione ai vostri ospiti con bicchieri opachi o poco puliti. La prima impressione è sempre visiva (e più importante di quanto si possa pensare) e ripassare il servizio di bicchieri di ordinanza con uno strofinaccio di lino (per evitare residui di tessuto) prima di metterli in tavola costa davvero poco.

 

Don’ts

  • Una festa senza il botto
    Il bello degli spumanti sono le bollicine: mettono allegria e sono sinonimo di festa, per cui preserviamole! Quando aprite una bottiglia, evitate di “fare il botto”, che se vogliamo è anche un po’ pacchiano, e optate piuttosto per un “sospiro” alla francese: godrete sicuramente di un perlage migliore e più persistente, eviterete una cospicua e inutile fuoriuscita di schiuma e magari anche di farvi male e/o rompere qualcosa con un tappo fuori controllo.

  • La gabbietta ha un suo perché
    La gabbietta viene messa sui tappi dei vini spumanti non solo per aumentare la sicurezza durante il trasporto o sul luogo di vendita, ma anche per frenare un eventuale tappo che aprendo la bottiglia vi dovesse scappare di mano. Per cui, mantenetela sul tappo finché non l’avrete rimosso. Per facilitare l’apertura, basta inclinare di 30° la bottiglia e ruotarla tenendola per il fondo, invece che far presa sul tappo nudo e cercare di “svitarlo” tenendo la bottiglia immobile.

  • Arieggiare nel modo giusto
    I vini rossi devono prendere aria: vero, ma aprire la bottiglia un paio d’ore prima reca più danno che altro e la superficie di vino che entra in contatto con l’ossigeno è comunque troppo piccola per ottene gli effetti solitamente ricercati con questa pratica. Ruotare leggermente il vino una volta versato nel bicchiere dovrebbe bastare, altrimenti ricorrete a un decanter.

  • Radiare il radiatore
    Mai mettere la bottiglia sul termosifone, è una pessima idea: i danni inferti da un brusco riscaldamento sono irreversibili, mentre se un vino rosso supera gradualmente la temperatura di servizio ottimale di 18°C, riconquisterà tutta la sua freschezza e i suoi profumi non appena raffreddato al di sotto di tale valore.

  • In frigo sì, ma non troppo
    Vini bianchi, spumanti o dolci vanno serviti freschi (rispettivamente: tra 7 e 10°C, tra 6 e 8°C e tra 6 e 10°C). Evitate però di tenerli in frigo per molto tempo o di dimenticarli lì se non li consumate quando previsto. Se serviti troppo freddi, non riuscirete più ad apprezzare i delicati sentori floreali e fruttati per cui li avete scelti. Inoltre, come già detto, se il tappo è in sughero rischia di irrigidirsi, favorendo il rischio di ossidazione e/o perdita di pressione.

     

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Photo credits: jmettraux

 

Quindi: qual’è la temperatura giusta per il mio vino?

Ecco una pratica tabella che vi aiuterà a trovare la temperatura di servizio più adatta per la vostra bottiglia:

Immagine

* tenere in considerazione l’annata e il metodo di produzione/affinamento (in solo acciaio o legno)

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Elisa Pesce

Esperto assaggiatore ONAV, assaggiatore ONAF, WSET Advanced in Wines & Spirits nonché tecnico di marketing per l'enoturismo. Dato che la vita è una sola, preferisco sia il più incasinata possibile: il vino è l'unico modo per mantenere l'equilibrio. Vistita il mio Blog o scrivimi una mail