Decanter: come, quando e… perché?

Il decanter, oggetto misterioso, ben più elegante della caraffa da “vinello della casa”, decisamente più mistico di qual si voglia bottiglia. Ok, ma a che diavolo serve? E poi, ci serve veramente? E ancora, esistono alternative?

Decantare, a che pro?

Il decanter è stato introdotto inizialmente per permettere di separare la parte solida (sedimenti) dalla parte liquida (vino). Successivamente si è notato come l’ossigenazione ottenuta giovasse ad alcuni vini.

Decantare un vino rosso maturo eliminando i sedimenti

Ho quella vecchia bottiglia del 1940, cosa ci guadagno se la vendo su Ebay? Questa domanda mi è stata fatta spesso (ovviamente con annate diverse) e il più delle volte ho scoperto che l’azienda produttrice ha cessato l’attività da anni o che c’è chi cerca di vendere disperatamente la stessa bottiglia da due mesi all’incredibile prezzo di 5€. Questo è il segnale che è giunta l’ora di tirare il collo a quella potenziale bottiglia di aceto, almeno sappiamo cosa c’è dentro. La bottiglia che tiriamo fuori dalla cantina, ha riposato per anni coricata (perché è stata tenuta in cantina e coricata… vero?).

  • Prima di procedere alla decantazione, dobbiamo portarla in posizione verticale e farla rimanere così per circa 24 ore.
  • Ora possiamo trasferire il vino dalla bottiglia al decanter versando in modo lento e regolare; ricordiamoci che il vino che stiamo decantando è stato svariati anni fermo e chiuso in una bottiglia prima che lo “disturbassimo” : non facciamogli subire degli shock.
  • Con l’ausilio di una pila o di una candela posta poco sotto il collo della bottiglia che stiamo versando, possiamo capire quando i sedimenti si stanno avvicinando all’uscita. Il momento di fermare la mescita è arrivato!
  • Il decanter ideale per un vino rosso maturo deve avere una base stretta; il contatto con l’ossigeno deve avvenire in modo graduale (stiamo sempre parlando di quel vino rinchiuso da tempo…)

Decantare un vino rosso giovane

Perché mai dovremmo decantare un vino rosso giovane? Di motivi ce ne sono. Prima di tutto pensiamo ad un vino che pur essendo per l’appunto giovane, presenta caratteristiche che lo rendono adatte ad un lungo affinamento (come una buona presenza di tannini). Utilizzando un decanter ampio, aumentiamo la superficie a contatto con l’ossigeno. In questo modo diamo un’accelerata al processo evolutivo del vino rendendolo più pronto al consumo immediato.

Decantare… un vino bianco?

Generalmente sappiate che non si fa. Un vino bianco, delicato, potrebbe subire più danni che benefici dal surplus di ossigeno che accelererebbe inesorabilmente il processo ossidativo. Al massimo, alcuni vini bianchi possono essere “scaraffati”. Evitare l’esposizione con l’ossigeno per lungo tempo è cosa buona e giusta.

Vino e ossigeno, amore e odio

A meno che  il vino rosso maturo non abbia evidenti sedimenti da rimuovere (e no è comunque sempre necessario farlo) preferisco aprire la bottiglia qualche ore prima. Una volta versato il vino nel bicchiere è interessante capire come evolve con il passare delle ore. Alla fine abbiamo atteso decenni prima di aprire quella bottiglia, ora che lo abbiamo fatto, assicuriamoci di avere noi un po’ di tempo da dedicarle e dedicarci.
Per quanto riguarda i vini giovani con un buon potenziale di affinamento… è sempre meglio aspettare di berli nel loro momento migliore.
Ma allora perché forzare l’incontro tra vino e ossigeno con un decanter? Beh, se siamo in un ristorante non possiamo aspettare uno o due  giorni che il vino che abbiamo scelto si apra. L’abbiamo visto sulla carta dei vini, lo abbiamo ordinato e lo vogliamo bere subito.

Ci sono alternative per ossigenare il vino?

Certo! Da qualche anno, si trovano facilmente in commercio degli aeratori per il vino. Si inseriscono direttamente al posto del tappo o si usano come un imbuto tra la bottiglia e il bicchiere. Grazie ad appositi fori, fanno in modo che l’aria si misceli velocemente con il vino. Nel frattempo la ricerca si sta spostando su nuovi sistemi per aumentare l’evoluzione del vino come Decanter ad ultrasuoni che promettono miracoli.
Troppa tecnologia? Tranquilli, vi lascio con una chicca: La famiglia Cecchi, che vanta una tradizione vinicola di lunga data, ha deciso di strizzare l’occhio ai suoi clienti più spericolati sostituendo il decanter con…un frullatore. Vedere per credere. Per correttezza devo dire che sul sito di Cecchi c’è scritto che qualcuno “potrebbe addirittura rabbrividire” davanti a questa soluzione. In effetti…

 

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Alberto Bracco

WSET 3 in Wine & Spirits, Sommelier FISAR, assaggiatore ONAV , autore per Versanti Mag e bevitore seriale. Nel mondo del vino per lavoro, passione e anche un po' per caso. Seguimi su Instagram o scrivimi una mail