Il vino come il maiale: non si butta via nulla

Il mondo del vino sembra sospeso nel tempo, con le sue ritualità e con il fascino che da sempre lo avvolge. Dalle prime coltivazioni nella zona del Caucaso a oggi di tempo ne è passato e, per fortuna, anche le tecniche per ottenere la bevanda di Bacco sono cambiate. Sono cambiati gli strumenti in cantina, le tecniche di coltivazione e quelle di vinificazione. Una cosa non è cambiata in meglio: come ogni industria, anche quella del vino produce numerosi scarti e, con il passare del tempo, questi sono aumentati a dismisura. Ma il vero spreco non esiste: come per il maiale,anche del vino non si butta via nulla, o quasi…

La barrique

Ah le barriques, questi stupendi contenitori di legno che per circa tre vendemmie cedono i loro aromi al vino; e dopo? Che succede? Passati i tre anni durante i quali la barrique ha svolto il suo dovere di infondere quegli aromi terziari di vaniglia, cioccolato etc… rimane pur sempre un contenitore molto valido e in grado di garantire un’efficace micro-ossigenazione al vino in essa contenuto. Molte barrique dismesse vengono indirizzate a distillerie che le utilizzeranno per fare evolvere i loro Rum, Grappe, Whisky e altri distillati.

Le barriques possono anche essere trasformate in oggetto di arredamento. Le sedie del torchio, per esempio, realizza delle originali sedie partendo dalle doghe delle botti dismesse. Botti che hanno elevato grandi vini si troveranno a sorreggere sederi. Chi l’ha detto che la seconda vita di un oggetto debba essere per forza più gloriosa della prima?

sedia
Una delle sedie realizzate da Le sedie del torchio

La Vinaccia

Prodotto di scarto di eccellenza, la vinaccia, non viene quasi mai gettata, ma è utilizzata come fertilizzante naturale per i terreni o con molto più gaudio, come base di partenza nella distillazione per ottenere la grappa.

La nota casa produttrice di Champagne Veuve Cliquot, da sempre attenta all’uso responsabile dei materiali d’imballo delle sue pregiate bottiglie, ha studiato un modo per utilizzare la buccia degli acini. Grazie a un processo innovativo, questa viene ridotta in polvere e in seguito trasformata in carta che verrà utilizzata per il cartone dello Champagne.

VeuveCliquot
La nuova confezione di Veuve Cliquot

Il vino non gradito

Parlando di vino, la seconda cosa che mi da più fastidio è buttarlo via, la prima è berlo se non mi piace. Che fare? Nonostante il detto “di mamma ce n’è una sola”, a volte farebbe comodo poter disporre di una seconda: la madre dell’aceto. Quella bottiglia che non ci è piaciuta molto potrebbe rinascere diventando un buon condimento.

Se non disponete (o magari non volete disporne) di una madre dell’aceto, non tutto è perduto. Dopo una fortunata campagna di raccolta fondi su Kickstarter, sarà a breve disponibile Wink Pens, una penna in grado di usare il vino al posto dell’inchiostro.

WinkPens
La Wink Pens

Per quanto riguarda le bottiglie di buon vino rimaste a metà, invece, non è ancora stato trovato un utilizzo alternativo. Possiamo adottare accorgimenti per conservare “l’avanzo” al meglio, ma ci toccherà comunque berlo.

 

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Alberto Bracco

WSET 3 in Wine & Spirits, Sommelier FISAR, assaggiatore ONAV , autore per Versanti Mag e bevitore seriale. Nel mondo del vino per lavoro, passione e anche un po' per caso. Seguimi su Instagram o scrivimi una mail