Quando il Prosecco ha un “retrogusto spagnolo”…

Prosecco ormai è  un vino cult, fenomeno di marketing e di vendite che per ora è in continua espansione.
Molti hanno cercato di capire cosa sta dietro una crescita delle richieste così smodata ma, non ci sono riusciti.
Il Prosecco, in linea generale, rappresenta un vino facile, piacevole e tutto sommato “economico”; questi sono solo alcuni dei motivi che hanno visto il nostro spumante scalare le vette a discapito (su alcuni mercati) di vini ben più prestigiosi come lo Champagne o il più accessibile Cava spagnolo.

Già Cesare, al tempo, sosteneva che se non puoi sconfiggere il nemico devi fartelo amico.
Così avrà pensato Freixenet, uno dei maggiori produttori di Cava, quando ha deciso di proporre nella sua gamma un Prosecco DOC e un Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG Superiore. Il principale mercato nel mirino del produttore spagnolo è quello britannico dove nell’ultimo anno il Cava ha subito un calo di vendite del 6,5% circa mentre il Prosecco ha registrato una crescita del 33%.

VERO PROSECCO

Nulla da eccepire sull’autenticità del prodotto dato che si tratta di Prosecco proveniente dal Trevigiano, in Veneto, e sembra frutto di un accordo tra Freixenet e La Marca, una grossa cooperativa locale da 35 milioni di bottiglie l’anno. Si tratta di una “private label” ovvero bottiglie fatte per conto di qualcun altro con il suo marchio sopra. Così Freixenet si appresta ad “aggredire” il mercato britannico con la forza del suo nome. Le private label non sono certo una novità per il mondo del Prosecco, dato che le più grandi catene di supermercati inglesi vendono già milioni di bottiglie con il loro marchio.

UN NUOVO SCENARIO

Nel mondo del prosecco potrebbero cambiare molte cose. Freixenet è un marchio molto conosciuto e rischierebbe di diventare uno dei brand più rappresentativi del mercato Prosecco dando più lustro alla produzione spumantistica spagnola piuttosto che al Made in Italy. È molto probabile che Freixenet incentri la comunicazione più sul suo marchio che sul territorio di provenienza facendo percepire Prosecco più come un semplice stile di vino.

PRECEDENTI ILLUSTRI

Oltre al caso Freixenet e Prosecco private label, sono molte le case vinicole che hanno valicato i confini del proprio paese addirittura investendo in terreni e cantine. Giusto per citarne alcuni:

  • Chandon (proprietà di Moet & Chandon) nel 1973 ha aperto i battenti in California e nel 1986 a Green Point, in Australia
  • Rotschild (famiglia di banchieri dediti al vino nella zona di Bordeaux) ha investito in Cile con la cantina Los Vascos, in Argentina con Bodegas Caro e nel 2008 addirittura in Cina
  • Taittinger, rinomata maison di Champagne, nel 2015 ha acquistato 65 ettari nel Kent, UK (ne parlavamo QUI)

Mentre molti italiani (anche giornalisti) continuano a svilire il Prosecco che ok, non è un vino che di norma fa “gridare al miracolo” ma comunque nel mercato ha un peso importante, all’estero iniziano a mettere le mani su un Made in Italy sempre più defraudato.

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Alberto Bracco

WSET 3 in Wine & Spirits, Sommelier FISAR, assaggiatore ONAV , autore per Versanti Mag e bevitore seriale. Nel mondo del vino per lavoro, passione e anche un po' per caso. Seguimi su Instagram o scrivimi una mail

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