È arrivato il primo Nizza DOCG biologico

È arrivato il primo Nizza DOCG biologico e ora ve lo racconto.

Comincio con una premessa doverosa: si tratta dell’azienda per cui lavoro e sono sempre combattuto sul fatto dell’opportunità di mescolare il mio lavoro con il mio hobby (questo sito e tutte le bevute erranti che faccio).
Se da un lato c’è il rischio di risultare poco imparziale visto il “conflitto di interessi”, dall’altro non voglio precludermi la possibilità di parlare di ciò che mi interessa. Qui scrivo di ciò che mi piace, indipendentemente dalla sua provenienza, conscio che chi ha dubbi sulla mia onestà intellettuale sarà già passato oltre.
Finito il “doveroso pippone” parliamo del vino.

L’origine

Questo Nizza DOCG di Araldica Castelvero parte da una stretta collaborazione instaurata con Paolo Padovani, uno dei suoi soci (dato che Araldica è una cooperativa) e proprietario dell’azienda Cascina Nuova.
I vigneti selezionati si trovano nel Comune di Castel Boglione: uno dei 18 in cui è possibile coltivare le uve Barbera per questa denominazione.
Altitudine compresa tra i 280 e i 340 metri sul livello del mare con esposizione Sud Sud-Est, 5200 ceppi per ettaro e terre bianche di origine marina con composizione calcarea con marne arenarie. Questo è l’identikit della vigna che ha dato vita al Nizza DOCG Cascina Nuova.

Una viticoltura biologica che ha permesso di ottenere il primo Nizza DOCG bio che senz’altro aprirà la strada ad altri produttori in un mercato dove l’attenzione all’ambiente è sempre più importante. Araldica, dal canto suo, ha già traghettato i suoi soci verso la certificazione SQNPI (Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata).

La vinificazione

Questo Nizza DOCG Bio annata 2019 è vinificato in modo particolare per scelta dell’Enologo Carlo Manera: il 90% della massa viene fatto fermentare in vasche d’acciaio per 12 giorni. Viene poi aggiunto il restante 10% di uva appassita a temperatura e umidità controllate per continuare la macerazione fino ad arrivare a una ventina di giorni in totale.
L’affinamento di 18 mesi avviene per il 90% in barrique (delle quali il 15% di primo passaggio) e per il 10% in tonneaux.

Il vino

Assaggiato fresco di imbottigliamento (poche settimane dopo), seppur ancora in via di assestamento, si presenta già con un naso pulito e generoso con note di ciliegia, frutti rossi e accenni speziati. Il legno è ben integrato e non spicca sulle altre componenti. In bocca è austero, profondo ed elegante per aprirsi poi con una succosità e maturità del frutto dovuta al parziale appassimento. Il tannino è ben presente ma quasi setoso e non sovrasta il corpo. La fresca acidità della Barbera lo tiene ben tirato e diretto per chiudere con lunghe note di amarena e susina. Un Nizza che si esprimerà al meglio a tavola come la stragrande maggioranza dei vini a base Barbera.

 

 

 

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