Vini Corsari: un brindisi all’Europa ribelle

Novembre è un mese ricco di eventi per il mondo del vino. A Barolo fervono i preparativi per l’edizione 2015 di Vini Corsari. Non sapete di cosa si tratta? Molto male! Ma vi perdoniamo e vi invitiamo a leggere quanto gli stessi organizzatori ci hanno raccontato (l’Associazione Culturale Giulia Falletti di Barolo con la collaborazione di: Cantina Giuseppe Rinaldi, Os Goliardos  – Portogallo, Lisbona, Les amis de la cugnette/Vin Passion – Lione).

1) Tre aggettivi per definire un vino corsaro – e perché. 

ARTIGIANALE perché ha origine da piccole produzioni, tecniche e metodi tradizionali tramandati dalle generazioni passate.
IDENTITARIO perché il vignaiolo si fa interprete del terroir e della varietà, per valorizzarli nella chiave espressiva più fedele alla loro natura.
SINCERO perché si mostra coerente alle proprietà dell’uva da cui proviene e alle caratteristiche della stagione climatica dell’annata: è il risultato senza trucco della vinificazione e dell’affinamento che ha avuto. Rappresenta anche l’uomo che l’ha creato.

2) Qual è il profilo dell’amante del vino “corsaro” per antonomasia? Che cosa cerca in un vino “corsaro” e cosa ci trova?

L’amante del vino corsaro può essere un appassionato di vino, o un profano. In entrambi i casi con l’attitudine ad un certo “dialogo” con il bicchiere, e con una visione ampia volta alla contestualizzazione del vino relativamente alla sua zona d’origine, all’annata e all’interpretazione resa dal produttore. L’amante del vino corsaro apprezza le virtù gastronomiche del vino e la sua bevibilità, non si intestardisce su certi canoni degustativi magari accompagnati da scale numeriche, che confinano il vino in campi ristretti. L’amante del vino corsaro si accosta al bicchiere accogliendo anche la ricchezza degli elementi agricoli, culturali e umani, mescolati nel liquido. L’amante del vino corsaro beve con gli amici e brinda spesso.

3) La filosofia all’origine di Vini Corsari è riscoprire l’autenticità e l’unicità di vini e territori sparsi in tutta Europa, opponendosi all’omologazione e al consumismo dilagante. Come è nata l’idea e come si è arrivati alla prima – e alla terza – edizione? 

L’idea del festival ha le sue radici nell’amicizia e nella passione per il vino. Il nome Vini Corsari è ispirato ed è omaggio agli Scritti Corsari di Pasolini. Ci sono diversi attori nell’organizzazione di Vini Corsari, amici lontani e con origini diverse: italiane, francesi e portoghesi. Il sogno è stato quello di invitare quei vignaioli d’Europa di cui conosciamo e apprezziamo la storia, la filosofia e l’etica. Di radunarli in un luogo significativo come Barolo, e coltivare anche una rete di relazioni umane intorno al tema del vino.  La degustazione è senz’altro centrale nel festival: il pubblico è esploratore di una ricchezza enoica di ampio respiro tra vini portoghesi, spagnoli, francesi, italiani, tedeschi. Ma oltre questo aspetto, che direi più “fieristico”, Vini Corsari è anche un punto di incontro, di dialogo, di scambio tra produttori. Le Langhe accolgono i corsari: prima e durante il festival i produttori piemontesi li ospitano nelle loro cantine; ci sono momenti goliardici, e c’è il desiderio di ritagliare spazi allo scambio delle esperienze. Così guardiamo il vino smarcarsi dalla una dimensione più “mercantile”. L’aspetto umano da un canto, e il vino come testimone culturale di tanti territori. Guardando da vicino il nostro approccio organizzativo, è notevole la cura e le risorse che dedichiamo ai produttori corsari che raggiungono Barolo.

4) Un paio di consigli su come vivere al meglio la manifestazione e per chi desidera calarsi fino in fondo nello spirito corsaro dal 29 novembre in poi (ad esempio come mantenere i contatti con gli altri corsari). 

Il bello di Vini Corsari è l’atmosfera di festa e di amicizia che si vive nel Castello comunale Falletti di Barolo, che ospita i produttori di tutta Europa lasciando in disparte i famosi vini di Langa. La degustazione può essere guidata da una piccola mappa dei territori europei che il pubblico ha a disposizione per il proprio viaggio degustativo. E’ sempre divertente questa mescolanza di origini e anche di lingue: si può parlare un po’ di francese, dialogare in spagnolo o gesticolare con i tedeschi. I corsari sono contenti di presentare e rappresentare i loro prodotti e le loro provenienze. Il dialogo interculturale scorre. Poi si possono acquistare alcuni vini che sono quasi impossibili da trovare nelle enoteche italiane, per un ricordo o un regalo.

5) Come vedete Vini Corsari tra 5 anni?

Simile ad oggi: magari con nuovi produttori e vini, ma sempre mosso dallo spirito con cui è nato. Forse viaggiatore, itinerante in altri luoghi d’Europa.

Ci trovate qui!A3_FINAL_BOM

Quando? 29-30 Novembre 11–18h
Dove? Nel Castello Comunale Faletti di Barolo
Quanto? 20€ ingresso giornaliero
Bicchieri? Cauzione euro 10, restituite al momento della resa del bicchiere
Pranzo? Punto di ristoro nelle sale del Castello
È possibile acquistare i vini in degustazione? Sì. Ogni vignaiolo venderà direttamente al pubblico i vini disponibili, ad un prezzo corsaro.

 
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Elisa Pesce

Esperto assaggiatore ONAV, assaggiatore ONAF, WSET Advanced in Wines & Spirits nonché tecnico di marketing per l'enoturismo. Dato che la vita è una sola, preferisco sia il più incasinata possibile: il vino è l'unico modo per mantenere l'equilibrio. Vistita il mio Blog o scrivimi una mail