Pasqua con noi: 5 regioni, 5 piatti e 10 vini

Pasqua è alle porte; vi proponiamo 5 piatti tipici di altrettante regioni italiane, dal Nord al Sud passando per il Centro. Abbiamo cercato di non farci mancare nulla: una torta salata, un primo, due secondi e un dessert. Ah, già, qui si parla anche di vino, anzi, soprattutto di vino. La prima proposta di abbinamento è regionale. L’abbinamento di vini e piatti della stessa regione non è sempre ottimale ma rappresenta comunque una suggestione di sapori autentici. Ricordiamoci che prima dell’avvento del trasporto delle merci come lo conosciamo oggi, ognuno si beveva il vino che trovava vicino a casa e gli abbinamenti erano piuttosto forzati. Per quanto riguarda la seconda proposta, abbiamo messo il naso fuori regione e in un caso anche fuori dal Paese.

Liguria: la magia delle torte.

La regina indiscussa della Pasqua ligure è la torta pasqualina. Ci sono tantissime ricette che hanno la velleità di essere “quella originale”, e questa regola vale per tutti i piatti della cucina italiana. Altra regola aurea è che ognuno ritiene di possedere la ricetta originale (o comunque la migliore). Gli ingredienti imprescindibili? Bietole, uova, quagliata (un latticino tipico ligure), parmigiano e maggiorana, il tutto racchiuso in sottili sfoglie di pasta.

  • Abbinamento regionale: nulla meglio di un Cinque Terre Doc. Inutile che vi descriva questo vino, ne abbiamo già parlato QUI
  • Un abbinamento diverso: adoro il profumo del Vermentino ligure, che nel blend del Cinque terre DOC fa davvero la differenza. Nella torta pasqualina abbiamo però degli ingredienti “grevi” (uova, formaggio… e soprattutto le sfoglie) che creano una certa untuosità in bocca. Dalle Marche arriva un valido aiuto: Verdicchio di Matelica DOC: profumi e gusti delicati accompagnati da un’acidità veramente interessante.

Emilia-Romagna: un primo piatto importante.

Un primo piatto che apre il cuore a Pasqua (e anche durante il resto dell’anno): le lasagne alla bolognese. L’arte del fare la pasta incontra la meschinità di chi, pur vantandosi di fare il ragù di carne più buono del sistema solare, non ne condivide la ricetta. Se rientrate in questa categoria sappiate di essere brutte persone.

  • Abbinamento regionale: le lasagne alla bolognese sono un primo decisamente impegnativo. Il Lambrusco di Sorbara DOC sembra fatto apposta per contrastare la “grassezza” di questo piatto. Magari tra modenesi (lambrusco di sorbara) e bolognesi (lasagne) non scorre proprio buon sangue, ma buon vino sì.
  • Un abbinamento diverso: chiodo scaccia chiodo. Un piatto importante richiede un vino importante. Che ne dite di un nebbiolo? Qualcuno ha detto Langhe? Io no. Tempo addietro avevamo parlato del Ghemme DOCG e forse è arrivato il momento di stapparne una bottiglia. Vi siete persi l’articolo? Lo trovate QUI

Lazio: il regno dell’abbacchio.

Per molti non c’è Pasqua senza l’agnello, per altri si tratta di un piatto cruento, da evitare. Io sto nel mezzo, nel senso che a casa mia non c’è mai stata la tradizione di mangiare l’agnello il giorno di Pasqua, anzi,  a dire il vero l’agnello a casa mia non penso ci sia mai entrato. Ciò non toglie che qualche volta l’abbia mangiato al ristorante. Non ne vado pazzo, ma nemmeno lo denigro… Mie abitudini alimentari a parte, l’abbacchio alla romana resta uno dei capisaldi pasquali.

  • Abbinamento regionale: il Cesanese del Piglio DOCG è uno dei vini più rappresentativi del Lazio. Struttura ed equilibrio non mancano. Un buon compagno dell’abbacchio e non solo…
  • Un abbinamento diverso: un vino che mi piace un sacco, il Verduno Pelaverga DOC. Abbinamento vincente con i salumi, si dimostra un ottimo compagno anche con i secondi. Ne parlavamo QUI.

Piemonte: terra di rossi, terra di carni.

Un’alternativa all’agnello appartenente alla categoria dei “sempreverde”? Il brasato al Barolo! Carne che si scioglie letteralmente in bocca con sapori che si fondono tra piatto e bicchiere. Un baluardo della cucina tradizionale piemontese.

  • Abbinamento regionale: è proprio il caso di specificare che il miglior abbinamento con il brasato al Barolo è il Barolo DOCG?
  • Un abbinamento diverso: pochi giorni fa vi avevamo parlato di un grande vino soprannominato “il Barolo del Sud”. Se ve lo siete persi, QUI vi parliamo del Taurasi DOCG.

Campania: per me IL dolce di Pasqua.

Per me il dolce di pasqua è la pastiera napoletana. Senza se e senza ma. Mia madre, pur essendo piemontese DOC, anzi, addirittura DOCG, da anni si cimenta nella produzione di questo dolce per la mia gioia. Nessun napoletano ha mai rilevato differenze rispetto alla ricetta tradizionale (forse anche perché dopo il mio passaggio non sono disponibili campioni idonei per l’assaggio…).

  • Abbinamento regionale: La pastiera è un dolce importante e richiede vini di altrettanto “peso”. Per restare in regione provate a cercare il Moscato di Baselice Beneventano IGT prodotto da uve moscato giallo.
  • Un abbinamento diverso: adoro i contrasti: morbido e croccante, dolce e amaro, secco e cremoso… Il mio preferito rimane comunque “caldo e freddo”. Cosa può contrastare lo splendido calore di Napoli se non un vino che nasce dai ghiacci? Provate l’abbinamento pastiera e Ice Wine. Bisogno di rispolverare l’argomento? Fortunatamente trovate tutto ciò che vi serve QUI.

Che festeggiate o meno, ricordatevi ti tenere qualche bottiglia pronta all’uso. A volte la bottiglia giusta crea di per sé l’occasione; la festa deve iniziare soprattutto dentro di noi prima che sul calendario.

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Alberto Bracco

WSET 3 in Wine & Spirits, Sommelier FISAR, assaggiatore ONAV , autore per Versanti Mag e bevitore seriale. Nel mondo del vino per lavoro, passione e anche un po' per caso. Seguimi su Instagram o scrivimi una mail

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