Barbera d’Asti DOCG sarà anche Riserva. Ecco cosa cambia.

Barbera d’Asti DOCG Riserva

La Barbera d’Asti DOCG sarà anche Riserva. Lo ha deciso l’Assemblea dei soci del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato con l’obiettivo di fare breccia nei mercati europei. La Riserva andrebbe a rappresentare la punta di diamante della denominazione richiedendo 24 mesi di affinamento di cui 12 in legno. Giusto per rendere l’idea, l’affinamento minimo richiesto per la Barbera d’Asti DOCG Superiore è di 12 mesi di cui 6 in legno anche se la maggior parte dei produttori va ben oltre.

A partire da quando?

La modifica del disciplinare è ancora in fase embrionale e non vedrà comunque la luce prima della vendemmia 2023 dato che deve ancora passare al vaglio del tavolo tecnico regionale e del Comitato vitivinicolo nazionale vini DOP.

Le modifiche dovrebbero portare dietro altri cambiamenti come l’aumento del titolo alcolometrico minimo richiesto su tutte le tipologie della denominazione e la possibilità di includere in etichetta la possibilità di menzionare zone più ampie (come la Regione Piemonte) o più piccole come singoli comuni.

 

Fonte: comunicato del Consorzio Barbera d'Asti e Vini del Monferrato

 

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