Anteprima Barbera 2022: l’annata che verrà

L’1 e il 2 dicembre, nella sede di Asti di Enoteca Amica di Coldiretti, si è svolta Anteprima Barbera 2022, un appuntamento che quest’anno spegne 21 candeline. Due incontri differenti: il primo giorno dedicato ai tecnici di settore e alla stampa mentre il secondo dedicato ai produttori. Come guida alle degustazioni il Prof. Vincenzo Gerbi coadiuvato da Secondo Rabbione del Centro Studi Vini del Piemonte. A differenza delle molteplici anteprime di denominazioni che si svolgono durante tutto l’anno con lo scopo di presentare commercialmente le annate che usciranno, Anteprima Barbera, tramite la degustazione di 20 vini alla cieca provenienti da diversi comuni delle denominazioni Barbera d’Asti DOCG e Nizza DOCG, si pone l’obiettivo di offrire una panoramica sull’annata 2022 che uscirà ufficialmente tra qualche tempo.  Pre ottenere una Barbera d’Asti DOCG sono necessari almeno 4 mesi a partire dal 1° novembre dell’anno di raccolta delle uve (14 mesi di cui 6 in legno per la tipologia Superiore) mentre per quanto riguarda il Nizza DOCG, il vino deve affinare per almeno 18 mesi (di cui 6 in legno).

Tutte le barbera assaggiate, quindi, erano campioni da vasca. In alcuni casi, la malolattica non era ancora stata completamente svolta, fattore di cui tenere conto durante gli assaggi. Interessante la panoramica dei comuni scelti in modo da avere un quadro complessivo più dettagliato. Per l’esattezza, i comuni in questione (in ordine rigorosamente alfabetico) erano: Agliano Terme, Albugnano, Asti, Canelli, Casorzo, Castagnole Lanze, Castagnole Monferrato, Castel Boglione, Costigliole d’Asti, Mombercelli, Montabone, Montegrosso d’Asti, Montemagno, Nizza Monferrato, San Damiano, Sessame e Vaglio Serra.

 

Le considerazioni del Prof. Gerbi

Partiamo dal fondo: alla fine dei 20 campioni in degustazione di questa anteprima barbera, Gerbi ha rilevato un innalzamento medio della qualità con la maggior parte dei vini promossi a pieni voti. Semaforo arancione invece per quanto riguarda l’acidità. Seppure tutte le Barbera presentassero un’acidità corretta, il professore ha posto un’accento sulla diminuzione media di acido malico in questi vini, circa 1,5 g/l conto i circa 2g/l dei vini dell’anno scorso. Un dato da tenere sott’occhio essendo la freschezza uno dei tratti distintivi della Barbera. Semaforo rosso per le alcolicità eccessive con il monito di Gerbi ai produttori di non superare i 15 gradi, “soglia limite” oltre la quale si rischia di influire negativamente sulla bevibilità, la fruibilità e la piacevolezza della Barbera.

 

Le considerazioni di Secondo Rabbione

Interessanti i rilievi tecnici di Rabbione che paragona i dati analitici della 2022 a quelli dell’annata 2017, universalmente riconosciuta come ottima. Similitudine nella quantità di flavonoidi (sostanze che, tra le varie proprietà, sono anche responsabili di molti profumi, sapori e del colore del vino) ma sostanziali differenze nella quantità di tannini, decisamente superiori nella nuova annata. Interessante anche la considerazione sulla vendemmia anticipata che, di fatto, ha evitato la surmaturazione delle uve.

 

Anteprima Barbera: uno sguardo all’annata 2022

Un 2022 che fa ben sperare. Pochi difetti tra i 20 rappresentanti della Barbera astigiana. Solo due vini da rianalizzare più avanti. Aromi che, in questa fase preliminare della vita delle Barbera in oggetto, il Prof. Gerbi ha diviso in 3 grandi tipologie in base alla preponderanza: ciliegia, mallo di noce e caramella. Aromi che preannunciano le diverse inclinazioni ad affinamenti più o meno lunghi dei vini assaggiati. Gradi alcolici in continua ascesa ma anche notevoli miglioramenti nelle tecniche di cantina. Una Barbera in piena forma che ha però bisogno di essere continuamente attenzionata. 

Gli anni che verranno

Nonostante l’annata 2022 sembri essere partita con il piede giusto, è bene non trascurare l’abbassamento medio dell’acidità, sintomo di un cambiamento climatico che deve essere affrontato al più presto. La vigna non può e non deve essere un’ambiente dove la gestione possa rimanere immutata nel tempo. Secondo il Prof. Gerbi, difficilmente le nostre viti potranno sopravvivere ad altri anni climaticamente simili a questo.

A chiusura di anteprima barbera, una frase emblematica: “dobbiamo renderci conto che abbiamo tra le mani la Ferrari dell’enologia”. Una responsabilità gravosa, soprattutto se vista con gli occhi di un appassionato di Formula 1 che, soprattutto in questo 2022, sa bene quanto la rossa di Maranello passa essere portatrice tanto di gioie quanto di (ancora più grandi) dolori.

Ringrazio Coldiretti e il Sommelier Paolo Noto per l’invito e per la perfetta organizzazione.

 

 

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Alberto Bracco

WSET 3 in Wine & Spirits, Sommelier FISAR, assaggiatore ONAV , autore per Versanti Mag e bevitore seriale. Nel mondo del vino per lavoro, passione e anche un po' per caso. Seguimi su Instagram o scrivimi una mail

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