Ci vuole Più Freisa… quale però?

Il 22 aprile scorso sono stato gentilmente invitato a una degustazione di 10 Freisa organizzata dall’associazione Più Freisa e guidata da Gianni Fabrizio, curatore della guida del Gambero Rosso, presso il Castello di Costigliole d’Asti. Oltre al nome dell’associazione, più Freisa sembra quasi un’esortazione al consumo e alla diffusione di questo vitigno piemontese dalla spiccata personalità ma ancora in secondo piano. Più Freisa identifica anche la situazione attuale perché, quando parliamo di Freisa, il “più”  descrive bene le mille sfaccettature che a volte, dal punto di vista comunicativo, possono rappresentare un “meno”.

Più zone di produzione 

L’associazione abbraccia i diversi territori piemontesi dove il vitigno Freisa ha trovato casa: Astigiano, Collina Torinese, Chieri, Langhe, Monferrato, Colli Tortonesi, Canavese, Pinerolese… Difficile quindi dare una collocazione precisa (es. Nebbiolo = Langhe,  Barbera = Astigiano, Timorasso = Tortonese…) che potrebbe essere di supporto alla comunicazione. Ogni zona dà il suo diverso apporto al vino, com’è giusto che sia. Se non esiste un territorio ben delimitato si potrà contare su un metodo di produzione condiviso. O no? No.

Più stili

Frizzante, “ferma” ma anche spumante, sia Charmat, sia metodo classico; ottenuta da macerazione carbonica, semi-carbonica o con vinificazione classica in rosso per non dimenticare l’apporto di uva surmatura o addirittura il rigoverno all’ uso toscano. Affinamento? Cemento, acciaio, anfora, botte grande, tonneaux, barrique… Una moltitudine di tecniche e stili che fanno sì che l’offerta risulti molto diversificata rischiando, però, di creare confusione nel consumatore. La versione frizzante è quella che negli anni ha rappresentato la maggior parte dell’offerta. Freisa era quasi diventata sinonimo di vino frizzante, relegandola quasi all’ideale di “vino da osteria” senza alcuna velleità ad aspirare a “posizionamenti più alti”. In realtà la versione più interessante, a mio parere, è quella ferma, magari affinata in legno (senza spingersi troppo sui legni piccoli) anche se alcuni vini più “freschi” mi hanno stupito per la piacevolezza del frutto. 

Più Freisa

L’offerta è ampia: non una singola zona sulla quale puntare, non un metodo di produzione/uno stile unico da promuovere. Il Freisa è un vino difficile da comunicare fino a quando non ce l’hai nel bicchiere. Le strade sono due: o cerchi di convergere verso un prodotto unico e condiviso (difficile perché le diverse anime che compongono l’universo Freisa hanno diversi interessi e diversi mercati di riferimento) o fai buon viso a cattivo gioco e presenti questo vitigno nelle sue differenti forme. Il cammino comunicativo sembra impervio e in salita. Credo che, alla fine, saranno alcuni singoli produttori a doversi guadagnare visibilità con il loro Freisa e farlo percepire a un pubblico più ampio che “eleggerà” una delle versioni di questo vino come quella principe e, le altre, faranno da corollario. A voi la scelta: c’è un Freisa per tutti i gusti (e molti sono buonissimi!).

10 vini in degustazione

Dieci vini in degustazione (tutti della versione ferma, non frizzante). Vengono presentati dal più giovane (e meno affinato) all’annata meno recente:

🍷Terre dei Santi Freisa d’Asti DOC “Vigna Vezzolano” 2022
Frutto e spezie con naso pepato. Floreale anche in bocca. Tannino asciugante e amaricante. Fresco e poco persistente.

🍷499 Langhe DOC Freisa “Coste dei Fré” 2022
Elegante, fine, tutta frutta, vellutato al palato. Buon finale.

🍷Tenuta Tamburnin Freisa d’Asti DOC Superiore 2021
Elegante, sapida, pepe, floreale con buon frutto maturo in bocca. Tannino vellutato.

🍷Cascina Gilli Freisa d’Asti DOC “II Forno” 2020
Note di torrefazione, in bocca visciola, caffè e un accenno di frutto dolce. Astringente.

🍷Stefano Rossotto Freisa di Chieri DOC Superiore 2020
Naso molto austero e maturo con frutto scuro. Concentrato. 

🍷Roggero Freisa d’Asti DOC “Dionisiaco” 2019
Apre con note boisé. Poi in bocca è più leggiadro pur presentando accenni di legno. In centro bocca spicca un’uva leggermente surmatura.

🍷Cantine Balbiano Freisa di Chieri DOC “Vigna Villa della Regina” 2018
Naso più vegetale in bocca elegante con accenni di legno, arancia rossa e alcolicità spiccata.

🍷La Montagnetta Freisa d’Asti DOC “Bugianen” 2018
Naso molto dolce con vaniglia. Bocca ricca con frutto nero intenso e finale dolce.

🍷Tenuta Santa Caterina Freisa d’Asti DOC “SoridiGiul “2017
Intenso, austero, con un tannino ancora fermo che fa da protagonista. Ha ancora un buon futuro.

🍷Erede di Chiappone Armando Freisa d’Asti  DOC “Sanpedra” 2013
Graffiante, tannino ben presente, buona persistenza e bel frutto, soprattutto tenendo conto dell’annata.

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Alberto Bracco

WSET 3 in Wine & Spirits, Sommelier FISAR, assaggiatore ONAV , autore per Versanti Mag e bevitore seriale. Nel mondo del vino per lavoro, passione e anche un po' per caso. Seguimi su Instagram o scrivimi una mail

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