Académie du Champagne 2021: quando la formazione arriva a casa

L’Académie du Champagne 2021 si presenta per il secondo anno consecutivo nel suo formato “casalingo”. L’appuntamento formativo del Bureau du Champagne Italia, visto il periodo, ha accantonato il suo consueto appuntamento annuale presso l’Hotel Principe di Savoia a Milano sostituendolo con una versione più fruibile: un webinar, ma non il solito!
Se in periodo covid siamo stati abituati a sorbirci seguire ore e ore di video corsi, video riunioni, video qualsiasi cosa senza essere parte integrante del discorso, con l’Académie du Champagne la “musica” è stata diversa.
Una settimana prima dell’evento di Mercoledì 1 dicembre è stato recapitato un kit con tutto il necessario per partecipare ai due seminari online dell’Académie: mappa della Champagne, due pubblicazioni (“Dal terroir al vino” e “Dalla cantina alla tavola”), matite e libretto per prendere appunti, tovagliette e, soprattutto, 5 bottiglie da 0,375 l. di Champagne. Sentir parlare di Champagne è sempre bello, ma averlo anche nel bicchiere è meglio.

Il Bureau, nei panni di Domenico Avolio, ha affidato l’introduzione a Gaëlle Egoroff (Direttrice Protezione e valorizzazione della Denominazione del Comité Champagne) che ha fatto una breve panoramica sul periodo attuale in Champagne. Anche se l’annata 2020 ha generato grandi volumi di produzione, a causa del periodo pandemico, si sono registrati picchi di cali nelle spedizioni che sono arrivate a toccare -30% per chiudere l’anno con circa -17%. L’annata 2021 ha visto invece una vendemmia piuttosto scarsa soprattutto a causa delle abbondanti gelate. Nonostante circa il 20% di aumento della domanda rispetto al 2019 il Bureau è convinto che non ci saranno carenze di prodotto sul mercato, nonostante alcune testate giornalistiche abbiano già iniziato a fare speculazioni in tal senso.

 

1 – Champagne, il partner ideale negli abbinamenti: la parola alla scienza

Tenuto da: Professor Barry C Smith (Director, Institute of Philosophy – Centre for the Study of the Senses, University of London)
L’intervento del professor Smith ha voluto porre un accenno sugli abbinamenti visti da un punto di vista chimico. Hai esposto un interessante studio sul “5° gusto”: l’umami, identificando nello Champagne quel “catalizzatore” in grado di amplificare il gusto di umami in alcuni cibi rendendo particolarmente piacevole l’abbinamento ed esaltandone i sapori.

L’elenco di pietanze era davvero lungo, vi porto solo ad esempio: capesante su crema di piselli, uova alla Benedict, ostriche, pollo con le spugnole, carne bovina e, soprattutto, pizza (quella proposta era con le acciughe).

 

2 – Masterclass

Tenuto da: Marco Chiesa (Ambasciatore dello Champagne per l’Italia 2010)
“Lo Champagne non esiste”. È con questa provocazione che Marco Chiesa inizia il suo intervento. Analizzando solo le macro variabili come l’utilizzo di uno o più dei diversi vitigni ammessi, le diverse tecniche di produzione e i diversi comuni di provenienza delle uve (le viti atte a produrre uva per lo Champagne possono provenire da 320 villages differenti), si otterrebbero circa 100.000 prodotti differenti. Un po’ tanti/troppi per riuscire a delineare bene un vino. E pure lo Champagne è anche questo: una moltitudine di stili e interpretazioni diverse che riescono a convivere sotto la stessa denominazione e a comunicare all’esterno un’immagine nitida di quello che è lo Champagne. Durante la degustazione, Chiesa ha provato a creare una suggestione abbinando virtualmente ciascuno degli Champagne a un quadro. Non sempre mi sono trovato nelle descrizioni dei vini ma anche questo fa parte del “gioco”: diversi assaggiatori, diverse condizioni ambientali, diversi bicchieri e temperature di servizio. Sotto vi lascio le mie note sui vini disposti in ordine di degustazione.

 

NOTE DI DEGUSTAZIONE:

Nicolas Feuillatte Réserve Exclusive Brut
40% Pinot Noir, 40% Meunier, 20% Chardonnay – 36 mesi di affinamento sui lieviti
Al naso frutta bianca e gialla e un accenno vinoso.
In bocca si apre con una leggera nuance di sciroppo d’amarena e Cognac. Si allarga bene con un’acidità mordente sul finale leggermente amaricante.
Un buon Champagne d’ingresso che si fa più bere che ricordare.

Deutz Brut Classic
33% Pinot Noir, 33% Chardonnay, 33% Meunier – 30% Vin de réserve
Naso pieno con accenni di frutta a pasta gialla matura e note di panetteria.
Entra sapido in bocca e fa sfoggio della sua ampiezza pur non essendo eccessivamente complesso. Un po’ più di lunghezza sul finale non avrebbe guastato.
Forse la bottiglia giusta per molte occasioni.

Laurent Perrier La Cuvée
50% Chardonnay, 35% Pinot Noir, 15% Meunier – 25% Vin de réserve – 48 mesi di affinamento sui lieviti
Al naso esce netto il mandarino, poi cedro e, appena prende qualche grado di temperatura, panettone con i canditi.
In bocca è fresco, dinamico e pulito con accenni di macchia mediterranea e impronta agrumata. appena più corto di quanto me lo ricordassi.
Una cuvée dallo stile che o si ama o si odia… a me piace.

Pommery Royal Brut Rosé
Chardonnay, Pinot Noir, Pinot Meunier – 36 mesi di affinamento sui lieviti – Rosé d’assemblage
Parte impostato al naso con note di gesso e un accenno di frutti rossi.
In bocca una leggera ossidazione, cipria, petali di rosa essiccata. Più largo che lungo con una sensazione di dosaggio generoso.
Un rosé che si esprime meglio quando guadagna qualche grado di temperatura. Il colore non convince però.

Duval Leroy Rosé Prestige Premier Cru
Chardonnay, Pinot Noir – 30 mesi di affinamento sui lieviti
Lampone e frutti rossi, leggera nuance di gesso.
In bocca si apre ampio con una predominanza di frutto maturo. Acidità tesa e buona lunghezza.
Uno Champagne goloso ma elegante.

 

Ringrazio ancora Bureau du Champagne Italia per avermi dato l’opportunità di seguire l’Académie du Champagne 2021.

Per chi fosse interessato ad approfondire le sue conoscenze sul mondo dello Champagne consiglio di iscriversi allo Champagne MOOC, ne avevo già parlato qui.

Avatar photo

Alberto Bracco

WSET 3 in Wine & Spirits, Sommelier FISAR, assaggiatore ONAV , autore per Versanti Mag e bevitore seriale. Nel mondo del vino per lavoro, passione e anche un po' per caso. Seguimi su Instagram o scrivimi una mail

Rispondi