Il Nebbiolo con la A maiuscola: Albugnano 549

L’Albugnano, forse, non è il primo vino che ci viene in mente quando parliamo di Nebbiolo e di Piemonte. Le Langhe, si sa, la fanno un po’ da padrone seguite, a lunga distanza, dal Roero (denominazione che stenta ancora a farsi riconoscere per i suoi nebbioli essendo più considerata per l’Arneis). Non dimentichiamoci poi dell’alto Piemonte con Gattinara, Ghemme, Boca, Farà, Sizzano, Bramaterra…
Eppure, anche l’Astigiano può dire la sua in quanto a grandi rossi da Nebbiolo. Basta andare in uno dei 4 comuni della DOC Albugnano: Pino d’Asti, Castelnuovo Don Bosco, Passerano Marmorito o appunto Albugnano per godere di una parte stupenda di Monferrato.
Il Belvedere di Albugnano è infatti il punto più elevato dell’intero territorio monferrino, a 549 metri. Un numero emblematico dato che è stato utilizzato, nel 2017, per dare il nome all’associazione dei produttori dell’Albugnano Doc. Albugnano 549, che all’atto della fondazione contava 9 viticoltori, oggi riunisce 13 produttori sui 4 comuni.

Per chi fosse interessato a visitare il territorio, faccio presente che è da poco nata l’Enoteca regionale di Albugnano, l’ultima in ordine cronologico tra le enoteche regionali piemontesi.

 

Radici antiche

Le prime notizie sull’Albugnano ci arrivano da una bolla papale del 1148 relativa ai possedimenti agricoli dell’Abbazia di Vezzolano. Anche se gli spumanti a base Nebbiolo sembrano frutto di un’enologia contemporanea, addirittura nel 1868 il Nebbiolo spumante di Albugnano (creazione dell’allora sindaco Teofilo Curbis) fu premiato durante un’importante esposizione enologica tenutasi ad Asti. 

 

Albugnano DOC

Albugnano è una DOC creata nel 1997 che prevede, come da disciplinare di produzione, di ottenere il vino da minimo 85% uve Nebbiolo e fino a un massimo del 15% di uve Barbera, Freisa e Bonarda. Le tipologie ammesse sono 3:

– Albugnano DOC

– Albugnano DOC Superiore (con minimo 12 mesi di affinamento dei quali almeno 6 in botte)

– Albugnano DOC Rosato

I produttori aderenti all’associazione Albugnano 549 hanno però voluto darsi regole più stringenti per la produzione del loro Albugnano DOC Superiore ed è così che nel 2020 sono stati presentati i primi Albugnano DOC (annata 2017) con uve Nebbiolo in purezza affinati in legno per almeno 18 mesi e per almeno 6 mesi in bottiglia. A proposito di bottiglia, quella degli associati è riconoscibile dalla scritta Albugnano 549 in rilievo sul vetro.

 

Alcuni assaggi

Premessa: i vini assaggiati sono tutti Albugnano DOC Superiore annata 2017. Ringrazio la sezione AIS di Asti e l’associazione Albugnano 549 per l’invito alla degustazione.

Orietta Perotto – Oltre 500
Un vino dal gusto intenso e marcatamente fruttato con note di prugna matura e amarena. Il tannino è setoso e il finale persistente.

Roggero
Votato alle spezie dolci alle quali si aggiungono accenni tostati e una leggera nuance affumicata. Poi arrivano frutti rossi e lampone surmaturo. Tannino delicato e ben bilanciato. Lunga persistenza.

Tenuta Tamburnin
Parte delicato con frutti rossi fragranti appena maturi e note floreali. In bocca si fa avvolgente e sapido con una leggera sferzata balsamica.

Cantina Mosso – Parlapà
Frutta in surmaturazione con qualche punta di dolcezza. Speziato, salino con un finale intenso di confettura.

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Alberto Bracco

WSET 3 in Wine & Spirits, Sommelier FISAR, assaggiatore ONAV , autore per Versanti Mag e bevitore seriale. Nel mondo del vino per lavoro, passione e anche un po' per caso. Seguimi su Instagram o scrivimi una mail

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